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Kenya Kirinyaga - Specialty coffee | 250g

Kenya Kirinyaga - Specialty coffee - 250g

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Fruttato

Dolce

Cioccolato

Acido

Descrizione

Un monorigine dolce, fresco e persistente, con note di frutta matura e cioccolato fondente.

Il monorigine Kenya AA Kirinyaga è uno Specialty Coffee Arabica di elevatissima qualità.

Coltivato in terreni vulcanici del monte Kenya oltre i 1700m di altitudine, nella regione appunto denominata Kirinyaga, rinomata per la produzione di uno dei migliori caffè dello stato.

Qui si trovano costellazioni di piccoli produttori, i quali tramandano segreti e pratiche da svariate generazioni, unite a innovazioni e pratiche sempre più ricercate.

Ogni frutto viene raccolto dalla pianta manualmente, con il metodo picking, per poi ricontrollare e selezionare nuovamente tutte le ciliegine raccolte. Vengono stese al sole per l'essiccazione, seguendo quindi il metodo naturale, stese su african bed. Infine le drupe vengono spolpate per ottenere i chicchi crudi. 

  • Al naso mostra intensi sentori di mandorla e cioccolato fondente.
  • Al gusto ritroviamo sempre molto intenso il cioccolato fondente, accompagnato da note dolci di frutti rossi, abbinate ad una fresca e morbida acidità che ricorda il mandarino.

Il consiglio di Ernani: in espresso utilizza una dose di 8,5 gr per dose.

Adatto a

Chi cerca un monorigine bilanciato, dolce e fresco, dal gusto molto intenso

Scheda tecnica
  • Note aromatiche: cioccolato fondente, mandarino, more
  • Intensità: 8/9
  • Corpo: 5/9
  • Dolcezza: 5/9
  • Amarezza: 2/9
  • Acidità: 7/9
  • Intensità aromatica: 8/9
  • Tostatura: media
  • Adatta a: chi cerca un monorigine bilanciato, dolce e fresco, intenso nel gusto
  • Origini: Kenya
  • Località: Località Kirinyaga
  • Altitudine: +1700m slm
  • Tipo di raccolto: picking
  • Tipo di lavorazione: lavato
  • Varietà: arabica
  • Valutazione degli esperti: 86,75/100

Grazie alla tostatura media il chicco di caffè crudo attentamente selezionato può esprimersi al meglio, sprigionando ogni aroma naturale e senza mai risultare eccessivamente amaro. Provalo anche senza zucchero, sarà incredibile!

Il caffè è conservato all’interno di un sacchetto sigillato, auto-protetto con una valvola mono-direzionale, la quale permette al caffè di degasare, senza far entrare l’ossigeno, che lo ossiderebbe. In questo modo è possibile mantenere il caffè in grani fresco e aromatico anche dopo svariati mesi.

Note per la confezione da 250g in grani:

  • Caffè torrefatto in grani
  • Confezionate in atmosfera protettiva di azoto alimentare con valvola monodirezionale
  • 250 gr peso netto

Note per la confezione da 250g macinato:

  • Caffè torrefatto in grani e poi macinato
  • Confezionate in atmosfera protettiva di azoto alimentare con valvola monodirezionale
  • 250 gr peso netto
Storia del caffè
Oggi viaggiamo in Kenya, tra le terre rosso fuoco dei Masai, in perfetto contrasto con il verde rigoglioso della Savana, ai piedi del Kilimangiaro.


L’inizio della coltivazione di caffè


L’inizio della storia caffeicola del Paese è molto ricca e complessa, iniziata però da una delle più grandi atrocità dell’umanità: la schiavitù.

Nonostante sia il paese confinante con l'Etiopia, il luogo di nascita originario della pianta del caffè, l'industria del chicco in Kenya è nata circa 300 anni dopo l’avvio della commercializzazione massiccia e globale.

Furono infatti i coloni francesi a introdurre la pianta dal Brasile nel 1893. Ma furono i colonizzatori britannici, nella prima parte del XX secolo, a fare una vera e propria fortuna coltivando caffè sulle spalle dei lavoratori kenioti.

Nonostante ciò, negli anni '30 del Novecento, il potere degli agricoltori neri era diventato molto forte. Secondo gli europei, gli oltre 1 milione di membri della tribù dei Kikuyu rivendicavano il dominio delle proprie terre.

Per proteggere quindi i loro interessi, i ricchi europei vietarono loro la coltivazione del caffè, imposero una tassa sulle baracche e li pagarono sempre meno. I Kikuyu furono costretti a lasciare la loro terra e a recarsi nelle città per sopravvivere.

Questa schiavitù legale della popolazione continuò fino al 1950, con piantagioni di grandi dimensioni gestite solo ed unicamente da contadini di origine europea. Solo nel 1952 il mercato fu aperto anche ai kenioti, i quali si organizzarono in cooperative per condividere le spese di manutenzione e gli investimenti in attrezzature.
Queste cooperative sono oggi ben organizzate e strutturate, suddivise in “distretti” e “fattorie”, e sono responsabili della maggior parte delle esportazioni del paese, con circa 250.000 kenioti impiegati nella produzione di caffè.



I coltivatori più poveri del mondo


Tutto il caffè coltivato in Kenya è arabica, per lo più lavato, con una qualità media dei chicchi molto elevata, coltivati sul ricco terreno vulcanico degli altopiani del Paese.


Nonostante l'unicità del caffè keniota, i coltivatori rimangono tra i più poveri del mondo.

A inizio degli anni duemila, ad esempio, un contadino che produceva un raccolto di 1000 kg avrebbe guadagnato solo 20,14 sterline per il suo duro e lungo lavoro.


Perché il caffè keniota è ricercato


Il caffè keniota ha un'acidità brillante e una grande dolcezza, con un retrogusto secco e vinoso. Un caffè keniota veramente buono avrà anche un sapore e un aroma di ribes nero, rosso, more e agrumi.


Infatti alcuni dei caffè meglio classificati al mondo provengono dal Kenya e, come caffè di prima scelta, suscitano ammirazione quando vengono degustati.

Il Kenya gode di questo livello di qualità grazie a un programma governativo che offre ai coltivatori premi per la produzione di caffè pregiato. Questa politica ha portato a un miglioramento continuo e a una qualità costante in tazza.
Per questo motivo ogni lotto di caffè in Kenya, che provenga da una grande azienda agricola o da una piccola cooperativa, deve essere sottoposto a rigorosi test di qualità da parte del Coffee Board of Kenya.


Zone caffeicole


La coltivazione si concentrò inizialmente nel distretto di Kiambu, a nord di Nairobi, capitale del paese e centro nevralgico nella produzione di caffè, usufruendo delle numerose strutture realizzate dai missionari nel corso degli anni. La varietà prodotta originariamente era esclusivamente di tipo Bourbon, ancora oggi conosciuta come French Mission Varietal, una delle migliori che si possano trovare in commercio.

La produzione di caffè keniota rappresenta solo lo 0,5% del mercato mondiale, posizionandosi ventiduesimo nella classifica degli stati produttori mondiali. Nonostante questo piccolo volume di produzione, la domanda di marchi di caffè kenioti è in costante aumento.

Le maggiori coltivazioni si trovano oggi sulle colline del Monte Kenya, tra i 1200 ed i 2100m slm, distribuite sul caratteristico terreno argilloso rosso, ricco di alluminio e ferro, che contribuisce al suo gusto tipico, oltre a godere di perfette condizioni climatiche.

Il clima estivo e primaverile è infatti molto simile a quello europeo, con un intervallo di temperature non superiore a 19°C e precipitazioni ben distribuite durante tutto l’anno.

Il paese gode di due fioriture ogni anno, la prima subito dopo l’inizio delle piogge in marzo/aprile e la seconda a ottobre ma, nella maggior parte dei distretti, il raccolto principale matura da ottobre a dicembre.

Altre zone caffeicole sono Marsabit, Meru, Kirinyaga, dalla quale proviene il caffè da noi selezionato, Embu e Nyeri.

Come scritto prima, le note di degustazione del caffè del Kenya sono molto distintive.
La consistenza succosa e ricca, l'acidità intensa e agrumata, il corpo medio e le complesse note di frutta rendono questo caffè così popolare.

Con la nostra caratteristica tostatura media emergono note agrumate e dolci molto intense che ricordano il mandarino, seguite dai frutti di bosco, tra cui spiccano le more, nonché le note zuccherine del cioccolato fondente e dello zucchero di canna.



Le piantagioni di caffè in Kenya le immagino tanto romantiche quanto reali e crude. In uno dei posti del mondo per me più suggestivi e affascinanti, ci si scontra con la reale situazione dei lavoratori e della società dell'Africa occidentale. Vedo all’orizzonte bellissime piante che spiccano sui pendii delle montagne, circondate dagli animali della savana e da una vita che scorre ancora lenta, secondo i ritmi di madre natura.



Scopri tutte le caratteristiche di questo caffè nella descrizione del prodotto e Buona degustazione!

Curiosità!

Il sistema di vendita segue uno schema ben preciso: ogni settimana vengono presentati più di 500 lotti venduti attraverso delle aste a cui possono accedere solo esportatori privati accreditati, sotto la supervisione del Kenyan Coffee Board e il Nairobi Coffee Exchange.

Di recente, viste le numerose rimostranze delle cooperative riguardo il ritardo nei pagamenti e la scarsa remuneratività per i coltivatori attraverso questo sistema di vendita, venne concessa dal governo la possibilità ai produttori locali di trattare direttamente con gli esportatori.

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